Ciao viaggiatori del tempo e dello spazio!
Lo sapete che negli Stati Uniti d’America, al confine nord del Chihuahuan Desert, si sparge una valle circondata di montagne? È il Tularosa Basin, in cui spicca una delle meraviglie mondiali della natura: l’accecante sabbia bianca del
White Sands National Monument
in New Mexico.
Imponenti dune a onda ricoprono quasi 300 miglia quadrate di deserto, creando la più grande distesa naturale di dune color latte.
Le dune, vive e mutevoli, sono costituite di polvere di gesso. Avanzano, mutano incessantemente forma, si elevano e si chinano, snodandosi come un serpente che tutto avvolge con le proprie spire.
Ma come si è compiuto questo miracolo di inverosimile bellezza?
Circa 250 milioni di anni fa, il gesso che oggi costituisce questo parco era depositato al fondo di un mare poco profondo. 70 milioni di anni fa si formarono poi le Rocky Mountains. Così, questo deposito induritosi nel tempo venne sollevato in una cupola gigante. Infine collassò, milioni di anni più tardi, creando il Tularosa Basin.
Il fatto curioso, in tutto ciò, è che il gesso è solubile in acqua. Quindi solitamente la pioggia e la neve lo sciolgono, conducendolo al mare lungo i fiumi. Com’è dunque possibile che si sia creato un intero deserto di gesso? Semplice: il Tularosa Basin è una depressione senza vie d’uscita. Il gesso si scioglie con le piogge ed evapora con l’acqua. Ma poi ricade senza scampo nella conca senza fiumi, asciugandosi nuovamente.
Piante e animali, ostinati nel loro inseguimento della vita a tutti i costi, si sono adattati anche a questo.
Tra le piante ho scoperto la verbena della sabbia che, con i suoi fiori rosa minuti e decisi, si staglia orgogliosamente contro il luminoso bianco.
E che dire della Soaptree Yucca? Questo alberello allunga cocciutamente il suo gambo e fa in modo che le sue foglie partano ben al di sopra del livello della sabbia. In questo modo può adattarsi ai rapidi mutamenti di forma delle dune, senza esserne travolto. Vi chiederete perché si chiami Pianta del Sapone. Be’, perché le sue radici e parte dei suoi rami sono costituiti anche da una componente saponacea, che i Nativi un tempo utilizzavano per lavarsi.
Tra gli animali, invece, come non restare piacevolmente sorpresi dalla Bleached Earless Lizard, che letteralmente si tradurrebbe come Lucertola Candeggiata Senza Orecchie? Porella, no, non l’hanno candeggiata sul serio.
La Earless Lizard vive negli Stati Uniti del centro e del sud, ma la variante bianca è caratteristica esclusiva della zona di White Sands. Adattandosi rapidamente al contesto, questa impassibile creatura si difende dai suoi predatori mimetizzandosi con l’ambiente circostante. Che dire, io una lucertola shabby non l’avevo vista mai.
Pensare che di giorno la vita animale sembra inesistente. Ma aguzzate gli occhi, perché scrutando la morbida sabbia dai ponti di osservazione del parco, noterete piccole tracce della fervente attività notturna. Il White Sands National Monument ospita infatti conigli e altri roditori, volpi, coyote, porcospini, lucertole e uccelli di varie specie.
In quel bianco che corre fino all’orizzonte, in quel caldo asciutto e confortevole, ci si sente un po’ su un altro pianeta. Ma pur senza navi spaziali e senza tute lunari, potrete tuffarvi in un mondo parallelo.
Se volete più informazioni vi invito a leggere tutto sul White Sands National Monument!