virgola

Care amiche sognatrici,

la virgola è una fanciulla semplice e sincera. Mi piace, la virgola. Non si accolla responsabilità più grosse di lei, ma svolge il suo lavoro in modo umile e impeccabile. La virgola è un’ancella precisa e pulita. Separa i bianchi dai colorati, cura la lista della spesa, procura mele, pere e banane. Spazza, rassetta, spolvera.

È la pausa più piccina che si possa usare in scrittura. È un tantino sottovalutata, forse, e ognuno la usa un po’ come gli pare (io pure, eh?), con licenze poetiche più o meno lecite.

Ma ci sono alcune regole fondamentali, in cui non si può sgarrare più di tanto. La virgola è (dovrebbe essere) un must:

a. quando divide i termini di un elenco orizzontale – es. Al mercato compro fagiolini, asparagi, insalata e pomodori;

b. dopo un’apposizione (ovvero un sostantivo messo accanto a un altro sostantivo per meglio definirlo) – es. Ho vissuto in Texas, The Lone Star State;

c. dopo un participio assoluto – es. Ciò detto, fai pure come vuoi;

d. dopo un gerundio assoluto – es. Andando di là, ti perderai;

e. in presenza di un vocativo – es. Fai il bravo, Bibi, che sennò vai in castigo;

f. per introdurre periodi che iniziano con ma, però, anzi, tuttavia – es. Vorrei, ma non posto (ciao ciao Fedez e J Ax).

La nostra virgola non va assolutamente MAI usata in alcuni casi:

a. tra soggetto e verbo (vi preeeeeeeeego, non lo fate! Sacrilegio!) – es. Il sole, splende. Noooooo;

b. tra verbo e complemento oggetto (va davvero specificato?) – es. Mangia, le mandorle. Nooooo;

c. nel predicato nominale, tra il verbo essere e l’aggettivo o il sostantivo che lo accompagna (va specificato? NO, lo so e vi chiedo scusa, ma io cerco di essere esaustiva) – es. Amore è, figo. NO;

d. tra un nome e il suo aggettivo, a meno che l’aggettivo non sia compreso tra due virgole (inciso).

Usate la cara virgola con attenzione, perché può anche, nel suo piccolo, che ci crediate o no, stravolgere il significato di una frase in base al luogo in cui la posizionate.

Leggete ad esempio queste due frasi, prestando attenzione alla pausa proposta dalla virgola:

1 Le ragazze che amavano Alvaro Soler si spostarono sulla sinistra per vederlo meglio.

2 Le ragazze, che amavano Alvaro Soler, si spostarono sulla sinistra per vederlo meglio.

Si vede bene che è molto diverso, giusto?

Nella frase 1 solo le ragazze che amano Alvaro si spostano sulla sinistra.

Nella frase 2 le ragazze, che tutte quante amano Alvaro, si spostano tutte quante sulla sinistra.

In recitazione, per quanto concerne la virgola, l’appoggio vocale cade sulla penultima sillaba della parola che la precede. Ciò avvisa l’ascoltatore che la frase non è finita, anche se voleste prendere una pausa d’espressione più lunga per lasciar respirare meglio il testo. Cosa sempre consigliabile. Non fatelo diventare cianotico, questo povero testo.

E a voi sta simpatica la virgola? Come la usate? A me garba proprio!

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