vetri, metodo veloce

E ok, ditemelo pure che questi qui sono post da casalinga frustrata.

Ditemelo, che una che sognava Carrie Bradshaw mica può star qui a dispensare consigli su come si lavano i vetri e che vi sto deprimendo.

Ma i vetri ce li ho pure io, eh? E li odio pure io, come QUASI tutte voi. Perché io lo so che lì, annidata tra voi sognatrici, c’è qualche matta che ama persino lavare i vetri, lo so. Non fate finta di niente, fate outing e diteci pure come si esegue al meglio questa odiosa pratica.

Ma spero che in generale siamo quasi tutte d’accordo, almeno la maggior parte di noi, sul fatto che lavare i vetri sia una palla colossale.

Una calamità. Uno di quei retaggi atavici che – ne sono certa – ha a che fare in qualche modo con la nostra maledetta curiosità. E con quello stramaledetto giorno in cui abbiamo deciso di fare le brillanti e mangiare quella mela di merda, ammiccando al subdolo serpente.

Quindi dai, su, ecco come ho imparato in qualche modo a tenere i miei vetri puliti.

Sono già seduta, e pronta alle perfette casalinghe che verranno a parlarmi di metodi della nonna, di carta di giornale e di aloni.

Ma io me ne frego degli aloni, abbiate pazienza. Voglio solo dei vetri decenti, voglio vedere fuori e poter spiegare ai miei ospiti dove vivo, che non sto nel paese di nuvole e di nebbia, ma che fuori casa ho alberi, prati e una bellissima vista lago.


1 Metodo della lavapiatti (vetri molto sporchi)

Occorrente:

– spugnetta piatti

– detersivo piatti

– spatola lavavetri

– strofinaccio pulito

– bacinella

Vi servono una spugnetta qualunque, con i due lati, uno morbido e uno più abrasivo, e un qualunque detergente per i piatti. Se mi chiedete quale sia la mia spatola, in commercio ce ne sono moltissime, ma io mi trovo benissimo con quella da due Euro dell’Ikea.

Questo metodo è quello che uso quando da un po’ non lavo i vetri o quando i miei cani decidono di sbavarli con particolare astio nei miei confronti.

È il metodo per vetri molto sporchi e, che io sappia, è il più veloce.

Munitevi di bacinella con dentro acqua calda e detergente per piatti. La quantità dipende da quanto sono luridi i vostri vetri.

Insaponateli dapprima con la spugnetta. Se sono molto sporchi, userete la parte più abrasiva. Non grattate come delle forsennate, perché poi se no venite a dirmi che avete graffiato le finestre per colpa mia.

Passate ora la spatola con certosina precisione, dall’alto verso il basso, facendola aderire bene al vetro, e asciugatela subito con uno straccio pulito. Passatela sulla seconda parte del vetro, sempre in un solo passaggio, sempre facendo aderire molto bene per evitare sbavature. Pulitela subito con lo straccio.

Se rimangono bordini troppo bagnati o una righina a metà finestra, asciugate subito con un angolino di straccio asciutto.

Se è venuta una schifezza, rifate da capo. Poi ci si prende la mano.

Avvertenza: sicuramente vi diranno che la carta di giornale è meglio. Se la sapete usare, date loro retta.

2 Metodo Intimissimi (vetri moderatamente sporchi)

Occorrente:

– panno in microfibra

– spruzzino per vetri e specchi

Il metodo che io chiamo Intimissimi prevede l’utilizzo di un panno in microfibra, fosse anche una mutanda della Bellucci rigorosamente Intimissimi della nuova collezione. Io però mi trovo bene con questo straccetto in microfibra un pochino più corposo.

vetri, microfibra

Il metodo Intimissimi è perfetto per vetri moderatamente sporchi. Senza fango e incrostazioni saline o escrementi di pellicano o pettirosso, se no dovete ricorrere necessariamente al metodo uno.

Spruzzate qua e là con un qualunque spruzzino per vetri e strofinate con il panno o lo slip Intimissimi della Bellucci eseguendo movimenti circolari.

Magari qualche alone rimane pure, ma io mi trovo bene e le mie finestre sono piuttosto pulite, ultimamente. E poi è un metodo molto veloce.

3 Metodo Vileda vegan & green (per vetri puliti regolarmente)

Occorrente:

– panno vetri Vileda

Quando poi vi sarete fatte furbe e pulirete con una certa regolarità (sì, perché ho realizzato che, se lo si fa più spesso, il procedimento è molto più veloce) non avrete più bisogno neppure di detergenti.

Questo metodo mi è stato rivelato in segreto, in una notte buia e tempestosa, dalla mia amica Consuelo, che aveva un negozio di ottica con grandi vetrine da pulire.

Una rivelazione mistica, ragazze. L’apoteosi della santa protettrice dei vetri di tutte le case del mondo.

Acquistate il panno vetri della Vileda al supermercato.

Bagnatelo con acqua molto calda, ma senza esagerare, perché lavare le finestre con le mani ustionate si rivelerebbe piuttosto difficoltoso.

Passatelo con cura sull’area da pulire.

Strizzate con tutta la forza che avete e ripassate con movimenti regolari e senza attraversare più volte lo stesso punto. E ditemi se non è una rivelazione.

Senza detergenti, senza ore passate a cercare quotidiani a casa delle vostre nonne e ad accartocciarli.

Questo sistema non vale ovviamente solo per i vetri. Ma per ogni superficie della casa. Per pareti di piastrelle, bagni, cucine, banconi.

Quando Consuelo mi ha offerto la conoscenza del Sacro Graal del panno vetri Vileda, ho pulito con un entusiasmo che neppure quando faccio shopping all’OVS, accennando qua e là qualche passo di danza.

E voi, amiche lavavetri, come affrontate l’ingrato compito?

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