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Valigia per il parto

E insomma, qui manca teoricamente un mese alla nascita di Ella. Detta ormai Alien, per la grazia incontrastata con cui danza leggiadramente nelle mie viscere.

Credevo che sarei stata molto più social, in questi mesi di gravidanza. Credevo che avrei condiviso la lievitazione della mia pancia settimana per settimana, che vi avrei raccontato delle mie analisi, delle mie riflessioni sugli esami diagnostici che ho scelto.

E invece no. Invece sono piombata in un piacevole quanto inatteso digital detox. Non l’ ho deciso, ci sono finita dentro.

Per esigenze psicologiche, immagino. Per il bisogno di condividere – quasi solo in famiglia – le mie emozioni, la mia attesa, la mia cavalcante ritenzione idrica.

Ho smesso di lavorare da poco, ho preparato la valigia per il parto e i cambi per gli Omini, che si divideranno tra papà e nonni, in base alle esigenze organizzative del momento in cui lei deciderà di far capolino.

Ho la casa incredibilmente in ordine, dignitosamente rassegnata a essere invasa dal caos di un nuovo minuscolo e ingombrante neonato.

La cosa strana, dopo due Omini, è che mi pare di non avere mai avuto a che fare con un neonato in vita mia. Ecco cosa fa il tempo. Lima tutto, porta via, ammorbidisce contorni fino a farti credere che le cose più importanti della tua vita forse le hai solo sognate. Non sei certa di averle vissute per davvero.

E così, ultimamente, sono qui che guardo tutine, calzine e pannolini come se non li avessi visti mai.

Non trovavo più la lista dell’occorrente per l’ospedale in cui sono nati Becky e Bibi. Così ho iniziato a vagare disordinatamente da un sito all’altro per raccapezzarmi, per ricordare, per sapere cosa diamine devo avere con me in vista di questo evento che mi sembra così irruentemente nuovo.

Alla fine, studia qua, leggi là, mi pare di aver ritrovato un senso alla confusione e mi sento abbastanza pronta.

Ho redatto, udite udite, una mia lista per il ricovero.

Che novità, eh? Che ha la pretesa di essere piuttosto completa, tra l’altro. Gli oggetti che elenco non serviranno tutti quanti in tutti gli ospedali d’Italia, perché alcuni punti nascita sono fornitissimi e offrono molto materiale alle mamme, altri molto meno.

Ma credo che ci sia un elenco con cui poter deambulare, decorosamente organizzate, nella maggior parte delle corsie ospedaliere neonatali d’Italia.

Ci ho messo anche elementi che vi susciteranno, forse, qualche perplessità. Come la mascherina per dormire. Non a tutte voi sembrerà logico esserne dotate, ma io l’ho usata molto per la mia seconda degenza post partum. Bibi aveva l’ittero e gli ultimi due giorni se ne stava a sonnecchiare sotto le lampade. In quei momenti io potevo dormire, e i riflettori ospedalieri puntati in faccia dalle sei del mattino non mi aiutavano affatto. Così mi infilavo la mascherina e buonanotte, finché non ricevevo la chiamata dal nido, quando l’Omino lampadato si svegliava per mangiare.

Creme, trucchi e fascia per capelli sono invece oggetti magici indispensabili, che ti aiutano a sentirti quantomeno presentabile in un momento in cui sembri Maga Magò e arriva sciamando l’orda scoppiettante di amici e parenti. Tutti pronti a:

1) verificare se hai l’aspetto riposato o meno;

2) contare quanti minuti ti fa dormire il bebè nelle prime ore di vita per poter argomentare le notti catastrofiche che trascorrerai nei mesi seguenti;

3) scrutare quanta pancia ti è rimasta dopo il parto e chiederti quanto hai sofferto (che, dai, ci sentiamo reduci di guerra e lo raccontiamo pure volentieri, ammettiamolo!)

Insomma, ecco qui sotto il PDF stampabile con la lista completa dell’occorrente per la valigia per il parto. Che all’alba della mia trentaseiesima settimana è finalmente pronta!

PDF: La valigia per il parto

Ricordatevi poi di preparare alcuni sacchettini ben etichettati per le prime esigenze, perché siano facilmente rintracciabili nel vostro bagaglio nel momento in cui servono. Ad esempio: “TRAVAGLIO” e “PRIMO CAMBIO” del bebè! Probabilmente sarà vostro marito, o chi vi accompagna nel travaglio, che dovrà recuperare velocemente il materiale, quindi dev’essere tutto ben chiaro.

Come primo cambio del bebè io ho preparato:

  • un pannolino
  • un body manica corta
  • una tutina
  • un paio di calzine
  • un cappellino leggero

E niente, con i miei tempi poco social vi aggiornerò il prima possibile su tutto.

In bocca al lupo a me e a voi, compagne di avventura!

PS In alcuni ospedali richiedono un catino e una soluzione disinfettante per il bidet nei giorni successivi al parto. Informatevi in merito sulle richieste del vostro punto nascita!

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