Ti regalo una stella, una stella piccina. Una stella che brilla di luce autunnale.
L’ho presa per te, per la mia testarda bambina, e le ho dato il tuo nome.
REBECCA.
La costellazione è Scorpione, e Scorpione sei tu. Dolce, determinata, accanita e inflessibile.
È la tua stella, ora e per sempre. Vorrei ti guidasse nelle notti più buie.
Vorrei ti salvasse quando navigherai in mari tempestosi.
Spero ti consoli nei momenti di deserto, e che ti coccoli nei momenti di tundra.
Guardala sempre. Quando avrai paura, quando piangerai, quando avrai bisogno di un sorriso lucente.
È solo tua, e brilla per te.
Ricordati sempre la fata turchina. Ricorda la preghiera di un burattino di legno, che sogna l’impossibile e sa che potrà accadere.
“Stella stellina
che brilli nel ciel
fai, o Fatina,
che il sogno s’avver”
Ricorda di non cedere alle facili lusinghe. Non perdere tempo con il gatto e la volpe. Non seguire bambini che bramano balocchi rubati. Ricorda che devi guadagnarti le cose, con cuore e cervello, con sudore e sorriso. Ricorda che i muri a volte bisogna aggirarli, e non distruggerli a testate.
Non inseguire chi mangia il fuoco e vuole solo burattini da maneggiare.
Costruiscila tu, la tua strada. Segui la tua stella, senza distrarti con barlumi d’orgoglio, con effimere luci che accecano il pensiero.
Chiudi gli occhi, qualche volta, anche da sveglia. Parla con il profondo di te, e con la stella che guida i tuoi passi.
Chiedi là dentro, nel silenzio di te e del tuo cielo stellato, qual è la strada giusta.
Lì la risposta c’è. Sempre. Se imparerai ad ascoltarti.
Qualche volta, quando ti senti spavalda, scegli la via ripida, che ti regalerà vette inattese.
Altre invece, quando sei stanca, scegli la pianura, quando avrai bisogno di lasciare andare, di non accanirti. Di ritornare dolcemente da te.
Ascoltati, sempre.
E guarda in su, col tuo nasino d’incanto, verso quella stellina tutta tua. Solo tua.
Là dove ci sei tu, e tutto ciò che ha portato al miracolo di te.