Se anni fa mi avessero detto che sarei stata in grado di produrre autonomamente la marmellata, mi sarei messa a ridere. Voglio dire, una che sognava Carrie Bradshaw mica può intendersi di marmellata.
Ma la verità è che la marmellata è davvero una cosa semplice. L’amore no, nonostante quello che predica Tiziano. La marmellata sì.
Quest’anno io ho la dispensa che profuma di marmellata di pesche, di fichi e di more. E come esempio vi racconterò come ho preparato quella di pesche.
Marmellata semplice biologica di pesche
OCCORRENTE
1 Barattoli e tappi (i tappi devono essere sempre nuovi)
2 Due grosse pentole
3 Mestolo
4 Cucchiaio di legno
Opzionale
5 Pinze da cucina per prendere i barattoli bollenti
6 Imbuto
7 Sacchettini portaspezie da immergere nella pentola
INGREDIENTI
Pesche bio 1 kg
Zucchero integrale di canna 300 g
1 limone biologico
1 o 2 mele
PROCEDIMENTO COTTURA
1 Tagliare a metà un limone bio. Spremerlo, eliminare i semi e versare il succo in una grossa pentola (possibilmente antiaderente).
2 Mettere nella pentola anche le due metà del limone (rilascia pectina) e lo zucchero.
3 Sbucciare le pesche, eliminare il nocciolo e aggiungerle a pezzi.
4 Sbucciare una o due mele (aumentando la quantità di mele, la marmellata diventerà più dolce e anche più densa, per via della pectina rilasciata dalla mela), togliere il torsolo e aggiungere i pezzi di mela.
5 Mescolare gli ingredienti e porre su fuoco basso.
Opzionale: se avete dei sacchettini portaspezie potete inserire le bucce e i torsoli di mela in un sacchettino, e cuocerli nella pentola con la marmellata. Sono le parti della mela che rilasciano più pectina e la marmellata verrà più densa!
6 Attendere, mescolando ogni tanto, che il composto raggiunga il bollore.
7 Da quando inizia il bollore, controllare regolarmente la marmellata e girare con un cucchiaio di legno perché non si attacchi sul fondo. Di solito io la lascio sul fuoco almeno un’oretta, mescolando ogni tanto. Da questo momento in poi inizio ad assaggiare per verificare il sapore. Se vi pare di aver messo troppo limone, potete ancora aggiustare di zucchero.
8 Quando la marmellata scivola faticosamente dal cucchiaio di legno, e quando cadendo nella pentola fa pigramente “plof”, la consistenza è giusta.
9 Se volete addensare la marmellata potete prolungare la cottura anche di un’altra ora, sempre facendo molta attenzione che non si attacchi sul fondo.
10 Quando vi ritenete soddisfatte, ricordate di eliminare il sacchetto con dentro bucce e torsolo di mela, se l’avete messo, e le due metà del limone. Tutto ciò serviva solo ad addensare la marmellata. Ora potete scegliere se lasciare i pezzettoni di frutta o se frullare il tutto con un frullatore a immersione. Io la frullo perché i miei bimbi la preferiscono senza pezzi.
PROCEDIMENTO PER LA STERILIZZAZIONE DEI BARATTOLI
Dunque, qui ci sono ormai mille scuole di pensiero. C’è chi sterilizza i barattoli in microonde, chi in forno, chi li mette pieni di marmellata bollente a testa in giù per creare il sottovuoto.
Alla fine io sono tornata alle origini e faccio la marmellata come la faceva mia nonna, che ha 92 anni ed è sopravvissuta a tutte le sue marmellate. E io con lei.
1 Lavare barattoli e tappi con detergente per i piatti, sciacquare bene e scolarli.
Opzionale: se non vi sentite tranquille, tuttavia, vi consiglio a questo punto un passaggio intermedio. Potete bollire i barattoli in una pentola piena d’acqua per qualche minuto, spegnere il fuoco e lasciarli lì fino al riempimento. Nel frattempo, potete lasciare i tappi in un contenitore di acqua bollente a parte. Nel momento del riempimento, scolerete i barattoli prelevandoli con una pinza apposita per non bruciarvi e ci verserete la marmellata. Io non seguo questo passaggio, ma se siete più tranquille tenetelo presente.
2 Utilizzare un mestolo per riempire un vasetto per volta di marmellata bollente, lasciando un centimetro dal bordo. Chi preferisce, può aiutarsi con un imbuto. Chiudere e mettere il barattolo in una grossa pentola piena d’acqua.
3 Una volta inseriti tutti i barattoli nella pentola, se volete potete inserire dei piccoli stracci puliti tra i vasetti, perché non cozzino tra loro.
4 Verificare che ci sia almeno un centimetro d’acqua sopra i barattoli chiusi.
5 Accendere il fuoco e attendere il bollore.
6 Lasciare bollire per 30 o 40 minuti. L’acqua deve sempre coprire i barattoli, quindi ogni tanto controllate e aggiungete eventualmente acqua bollente.
7 Spegnere la fiamma e lasciare che i barattoli si raffreddino nell’acqua. Io di solito li lascio lì fino al mattino dopo, se ho cotto la marmellata nel tardo pomeriggio.
8 Prelevare i barattoli e verificare che si sia creato il sottovuoto. Il tappo, schiacciandolo con il dito, non deve muoversi. Se fa “clic clac” significa che il sottovuoto non si è creato. Se un barattolo non ha creato il sottovuoto, potete aprirlo, controllare che non si sia infiltrata dell’acqua, eventualmente eliminarla e poi richiuderlo bene. Dopo di che potete ripetere il procedimento per quel singolo barattolo o semplicemente metterlo in frigo e consumarlo prima degli altri, nei giorni seguenti.
9 Etichettare i barattoli! Io all’inizio non lo facevo, convinta di ricordarmi tutto. Poi mi regalavano un’altra marmellata o mi veniva in mente di farne altre, e non avevo più idea del contenuto dei barattoli!
10 Ora siete pronte per creare ricette ancora più sane con la vostra marmellata autoprodotta. Per me è stata una grande soddisfazione! Perché ad esempio non spalmarla sui miei pancake?
Note importanti
1 Potete conservare i vostri barattoli di delizie in un luogo fresco e buio, idealmente una cantina.
2 Quando prendete un barattolo per consumarlo, verificate che il sottovuoto sia ancora effettivo. Niente clic clac, altrimenti cestinate!
3 Quando lo aprite, annusate e controllate che non ci sia muffa, altrimenti cestinate!
4 Infine verificate il sapore. Se vi pare di sentire un retrogusto acido, cestinate!