Quando ancora non ero mamma, credevo che la cacca del neonato fosse cacca. Semplice cacca marrone.
Non sapevo che i primi giorni fosse nera pece, e che in seguito potesse sfumare in tali e tante tonalità di verde/giallo/ocra/caffè/cioccolato/muschio/avio/petrolio, da ispirare la Pantone a inserire nuovi colori nel proprio catalogo aziendale. Né che potesse declinare in consistenze e stati fisici e chimici ancor più molteplici.
Quando ancora non ero mamma, non capivo perché le mamme avessero quel passo lento e un po’ gobbetto. Come reduci da un mese filato in discoteca, a ballare electro-house-shock-trash-deké sui cubi e a bere Cosmopolitan Frozen e Dirty Martini. Corretti.
Quando ancora non ero mamma, non credevo che in 24 ore si potessero fare più di 24 cose. Non credevo che dormire fosse un’opzione così poco ovvia. Né che senza dormire si potesse stare in piedi a cullare un bebè urlante, senza urlare a propria volta come l’anima del povero Munch.
E non avevo idea del reale significato del termine multitasking. Se ci penso ora, mi pare che all’epoca fossi decisamente più multisvakking.
Non credevo poi che la tapioca avesse un odore così bislacco e pappettoso, né credevo, francamente, che la tapioca esistesse. La pensavo una delle nostre tante leggende metropolitane.
E non sapevo che le occhiaie fossero in grado di moltiplicarsi, nella stessa giornata e sullo stesso viso, come pani, pesci e aliquote. Né che potessero stratificarsi in crosta, mantello e nucleo, proprio come la nostra madre Terra.
Quando ancora non ero mamma non credevo nella relatività del tutto. In cinque minuti svolgevo attività che si potevano svolgere in cinque minuti.
Ora in cinque minuti svolgo attività che prima svolgevo in cinque ore. Ritengo, a tal proposito, che si apra un varco spazio-temporale, in cui il concetto di tempo e spazio può vagare libero e senza regole con un boccale di birra in mano.
Ritengo inoltre che si tratti dello stesso universo parallelo in cui si dissolvono inspiegabilmente i calzini, una volta inseriti nella lavatrice.
Quando non ero mamma, non capivo in che modo una cosa così piccina, paffuta, puzzolente e urlante potesse spingere un homo sapiens sapiens ad acquistare station wagon, Multiple e SUV. Pensavo, ma che? Non ci stanno 50 centimetri in una Punto?
Quando ancora non ero mamma, non avevo la benché minima idea che una cosa così piccina, paffuta, puzzolente e urlante potesse conferire a un altro essere umano femmina una così potente gamma di superpoteri.
E, nel dettaglio, quel peculiare, immenso superpotere, che è il vero Amore.
Lo sa persino Malefica. Ed è tutto detto.