Care mamme sognatrici,

quasi otto anni fa iniziava la storia d’amore di me e Amore.

BUNNY

Bunny

Quando inizia, in modo improvviso e potente, la nostra storia, Amore ha già la piccola Bunny, una gioiosa creatura riccioluta e femminista di quasi quattro anni. Se ve lo chiedete, NO, non abbiamo distrutto nessuna relazione precedente. Amore è single e io pure.

Grazie a Bunny inizio di botto il mio training di mamma part-time nei weekend, senza rovinare minimamente il mio corpo tonico, il che è un grosso vantaggio.

Ma senza neppure essere MINIMAMENTE preparata alla faccenda dei bambini, il che è come un secchio d’acqua gelata sulla schiena.

Bunny è simpaticissima, incontenibile e sfiancante, e mi illustra perfettamente, con le sue domande da giornalista d’assalto, i suoi giochi complicatissimi (cfr. nota a fine paragrafo) e le pile duracell da coniglio rosa, che cosa significa avere a che fare con questi esseri sconosciuti che di solito chiamano BAMBINI.

Se pensate che fino a poco tempo prima li chiamavo “i BAVOSI” – non tanto i quattrenni quanto gli esemplari più piccini, quelli ancora puzzolenti, mocciosi e appunto sbavoni – capirete la rivoluzione a cui sta andando incontro la mia allegra vita da single.

Ma la cosa più assurda è che, invece di spaventarmi a morte, questa situazione innesca un perverso meccanismo nella mia mente contorta di donna. E, dopo un anno di storia d’amore, aspetto Becky.

Nota sui giochi di Bunny Se pensate che giocare con le bambole sia difficile, forse non avete mai giocato ai Cavalli della Nazione Bianca. Non parliamo poi del gatto Piula e delle Olimpiadi del cane Flaky. Magari ve ne parlerò.

BECKY

nanna becky

Il 21 giugno 2010, primo giorno d’estate, sono sdraiata col mio pancino lievitato sul bagnasciuga ligure. E, mentre mi rilasso al suono e al tocco delle onde, scatto in su all’improvviso. Ho appena sentito, nel profondo delle viscere, il famoso battito d’ali di cui ho tanto letto. Sento, per la prima volta, Rebecca che svolazza dentro di me.

Becky nasce a 36 settimane, un mese prima del dovuto, sotto il segno dello Scorpione. Ha fretta di nascere e mi costringe al taglio cesareo, perché è podalica. Il che mi fa parecchio incazzare. Il ginecologo tenta anche la manovra per girarmela nel verso giusto, ma lei lo prende a calci con minuscoli piedini testardi. Nasce alla rovescia e fa tutto alla rovescia, Becky. Guarda anche la televisione a testa in giù sul divano, ogni tanto.

È bellissima, ma detesta essere fotografata. È forte, caparbia e dolcissima. La bambina dei miei sogni. Se non riesce a fare qualcosa, lei insiste e insiste finché non ce la fa.

Becky è la mia vera rivoluzione. Nei primi mesi è tutto difficile e bellissimo. Lei strilla per le coliche, non dorme molto e sta attaccata a me per ore (ragadi e compagnia bella la fanno da padrone) perché fa fatica a poppare, nonostante pesi alla nascita ben 2820 g, che a 36 settimane non è poco! Ma ci impuntiamo, io e lei, e la allatto per dieci mesi. Una mattina lei non ne ha voglia, gira il faccino dall’altra parte e la finiamo lì.

Intanto, un altro piccolo adorabile guaio sta per arrivare. Mentre ancora allatto Becky, dentro di me c’è già il piccolo Bibi.

BIBI

nanna bibi

Gabriele viene a bussare quando Becky ha cinque mesi. Io continuo ad allattare fino ai dieci mesi di Becky e al quinto mese di gravidanza di Bibi, poi smetto anche un po’ per la paura di contrazioni uterine e di un altro parto prematuro.

Mi intestardisco inoltre sul parto spontaneo. Leggo tutto, su internet e libri, ovunque, sul parto vaginale dopo quello cesareo. A fine gennaio del 2012 sono già a 39 settimane abbondanti. Bibi non è prematuro ed è girato nel verso giusto.

Arriva LA CONTRAZIONE e mi si rompono le acque. Cacchio, ecco cosa significa! Metri e metri cubi d’acqua, pari alla portata di una piscina olimpionica. Amore sta lavorando, molla tutto e mi porta in ospedale. Nonna F. resta con la piccola Becky. A 14 mesi sola senza la sua mamma. Sob.

Fuori nevica e, quando arrivo in ospedale, stanno traslocando il reparto maternità di un piano. Vogliono trasportarmi in un’altra struttura, col rischio che il bimbo nasca in ambulanza. Amore non è d’accordo. Chiude in una stanza il ginecologo e, quando escono, il dottore è un pochino pallido e si è miracolosamente convinto a farmi restare lì. E Amore ha un ghigno soddisfatto sul volto.

Io esigo il parto naturale e il ginecologo dice che si può fare. Mi attaccano tubicini di monitoraggio dappertutto e ho una coperta addosso. In sala parto ci sono 16 gradi, perché non funziona il riscaldamento per via del trasloco in atto e le ostetriche spostano piante e riempiono scatoloni. Io intanto urlo con tutto il fiato che ho in gola e nei polmoni. L’ho visto al cinema, si fa così.

Bibi nasce dopo poche ore, all’una e venti di notte, ed è il secondo parto della nuova corsia. Parto naturale, a 14 mesi da un cesareo! Torno in camera letteralmente saltellando. Le mie compagne di stanza mi dicono che sembro tornare dalla villeggiatura. Ho vinto!

Quando arrivo a casa, Becky piccina dice – Mammaaa!!! – tutta contenta e io piango. Cinque giorni senza di lei sono stati lunghissimi. Lei vede il piccolo bebè, ma non sa dire fratellino, perché è troppo piccola. Non le viene bene neanche bimbo e alla fine le esce un Bibi.

Fitti e soffici fiocchi di neve ricoprono il mio mondo. E noi siamo in cinque.

tris

E voi, care mamme sognatrici, avete aneddoti curiosi sui vostri parti? Avete la classica famiglia della pubblicità o una famiglia allargata e incasinata? E pensare che Amore ne vorrebbe un quarto.

 

4 comments on “Mamma di due e mezzo”

  1. Che bello… ti ho letta tutta. La magia incontrastabile dei piccoli, assaggiata l’infanzia con Bunny non ti sei più fermata! Ma farli così vicini è un atto di altissimo coraggio! Il tuo finale “Fitti e soffici fiocchi di neve ricoprono il mio mondo. E noi siamo in cinque” è dolcissimo. Io ne ho tre, il parto della seconda è stato il più magico. Se vuoi, lo puoi leggere qui http://www.pensierirotondi.com/la-sagra-oltre-la-finestra/
    A presto!

    • Ciao Maddalena!
      Fare due figli così vicini è un atto di altissima incoscienza, mi sa! Ma io sono una di quelle che va dove il cuore la porta, con molta poca ragione. E sono felice così. 🙂
      Grazie mille di avermi letto, sono online da pochi giorni. Ho già buttato un’occhio veloce al tuo blog, ma mi sono accorta che richiede un occhio più lento, perché mi sembra bellissimo e mi ci fermerò un po’. Ora vado a leggerti con molto piacere, scrivi benissimo, con molta poesia dentro.
      Grazie di cuore e a presto,
      Silvia

  2. Come “fresca mamma di 3” non ho aneddoti particolari dei miei (o loro) parti. Eppure, pensavo in questi giorni, come ogni venuta al mondo sai unica, speciale, un meraviglioso miracolo con cui ha inizio una storia infinita. Bello pensare come ogni bimbo/a sia già unico e speciale dal momento in cui viene alla luce, e da quel momeno per ogni istante della sua vita sarà una avventura per lui/lei e chi lo circonda.
    Della nascita di LM, meno di 3 settimane fa, il ricordo più forte è il grazie che continuavo a ripetere “a tutti” dopo che è nata: a mio marito, alle ostetriche, a Dio, perché finalmente lei era lì con me!

    • Marcella, sì, in ogni parto c’è veramente il TUTTO… e la cosa più magica è che, in qualche modo, ogni tutto è diverso dall’altro e vive delle sue peculiarità. Hai una famiglia meravigliosa!
      Grazie per il tuo commento e per avermi resa partecipe dei tuoi ricordi più belli.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *