La meravigliosa Marilyn diceva “Meglio ridicoli che noiosi”.
Ma, mie care mamme sognatrici, ho una domanda da un milione di dollari: che cosa significa il termine NOIA?
N-O-I-A?
Qualcuna di voi se lo ricorda? Perché io NO. Eppure ho una vaga, remota idea a riguardo. Mi ricordo confusamente certe domeniche passate sul divano, davanti alla televisione, con patatine e Coca Cola, a fare… mh… sport.
Sì, come sollevamento del telecomando, flessioni della palpebra e lancio della cartaccia nel basket della spazzatura. Non ho altri ricordi in merito, in questo momento.
Ho però una grande certezza: la mia vita NON È NOIOSA. MAI.
I nostri bambini sono ovviamente tra i più cruenti vessatori della Signora Noia, ma bisogna dire che ci si aggiunge con grande impegno la vita in sé. A volte mi sembra di vivere dentro un film, succede anche a voi?
Sangue, morti, passaggi di consegne di aziende in fallimento, testamenti ritrovati in doppi fondi di cassetti di vecchie scrivanie, fughe misteriose con inattesi lieti fini a giorni di distanza. La morte di mio padre due ore prima della recita di Natale all’asilo, e io che penso a lui e canto Jingle Bells a squarciagola con le altre mamme.
Questa è VERITÀ E VITA e, nonostante il mio tono ironico o talvolta in effetti sarcastico, a volte non c’è proprio niente da ridere.
Il destino è il più arguto degli sceneggiatori. La realtà supera ogni più assurda fantasia. Robe che, se le avessi viste tempo fa in TV , mi sarebbero parse frutto di menti contorte.
Invece no, è proprio così. E mentre viviamo la complessa sceneggiatura della nostra esistenza, abbiamo i nostri cari nanetti che ci saltellano intorno per ridere, per giocare, PER VIVERE.
NOI SCONVOLTI, NOI INCREDULI, NOI IN LACRIME.
LORO FELICI, LORO FIDUCIOSI, LORO RIDENTI. E ne hanno tutto il sacrosanto diritto.
E il nostro dovere è resistere, con forza e coraggio, agli attacchi del destino e dare loro FIDUCIA E SPERANZA.
Ma come fare, quando tutto ci crolla addosso? Queste sono le mie strategie per sopravvivere e continuare a sorridere, per essere serena con i miei cari Omìni. Quali sono le vostre? Me le raccontate a fine post?
1 IO DORMO
Dormire è una grande medicina. No, non c’è bisogno di dormire dodici ore di fila, come pensavo anni fa, per sopravvivere. Voi mamme sapete benissimo che due ore di fila quando si è esauste, magari per via di un bimbo piccolo che ti sveglia spesso, è già una benedizione.
Non solo dormire mette a riposo il fisico, ma più di tutto stacca il cervello per un po’ ed evita il logorio intellettuale o, come dicono a Eton, le seghe mentali.
Io, finora, ho sempre dormito con una certa facilità, anche nei momenti peggiori della mia vita. È una mia fortuna e forse una mia difesa dai colpi bassi dell’esistenza. Io piombo, svengo, mi eclisso la notte sotto le coperte. E Amore mi butta giù praticamente a calci il mattino dopo, se no io continuo a dormire, avvolta nelle mie soffici nuvolette rosa.
Sul sonno ci sarebbe davvero troppo da scrivere, quindi se non dormite bene, informatevi subito sui modi per dormire meglio. Ad esempio:
a. andare a letto tutte le sere e svegliarsi tutte le mattine alla stessa ora;
b. dedicarsi prima del sonno a una piccola routine confortante, tipo quella che propiniamo ai nostri cari Omìni: dieci minuti di libro, televisione, musica, tisana con candela accesa;
c. provare con i rimedi dolci, la naturopatia, l’omeopatia. Se possibile, evitate i farmaci per dormire. I farmaci tradizionali sono rimedi ESTREMI per situazioni ESTREME. La vostra mente ha un grande potere. Ricordatelo e usatelo.
2 IO FACCIO DECLUTTERING
Quando sono esaurita, io metto in ordine.
Anni fa, non avendo la più pallida idea di cosa fosse il decluttering, pulivo e riordinavo, e basta. Ora pulisco, riordino, e BUTTO. La scorsa estate mi sono data a un epocale decluttering in casa, di cui vi parlerò in un altro post, grazie alla sconvolgente ispirazione del libro Il magico potere del riordino, che non ha certo bisogno di presentazioni.
Un libro davvero magico! Avere meno oggetti regala tempo e libera la mente, tanto che il volume, se cercate in iBooks, non è compreso nella categoria “Casalinghe disperate” o “Massaie realizzate sul serio” ma in quella “Spiritualità”. Dopo aver capito e seguito il metodo proposto, ho compreso il perché.
Quindi, fate decluttering! Pulire e riordinare serve a poco, se non iniziate seriamente a buttare via roba inutile. Tagliate i rami secchi senza pietà. Alleggerire la nostra casa contribuisce ad alleggerire la nostra mente.
3 IO CUCINO
Non sono una grande cuoca, benché, per golosità, io abbia una certa esperienza nella realizzazione di dolci. Con la cucina ho un rapporto particolare.
A volte cucino quando sono serena e mi piace poter prendere una pausa per preparare cose buone e sane per la mia famiglia. Vi risparmio, in questa sede, la mia cultura culinaria e tutte le mie maniacali letture sul cibo sano, vegano, paleo, fruttariano, melariano eccetera.
A volte invece ho BISOGNO di cucinare, con i miei ingredienti bio e integrali, con la frutta e la verdura di stagione, come se questo fosse uno scudo protettivo alla Capitan America contro le malattie, l’angoscia, la PAURA.
La mia torta preferita è la torta di mele. Frullare, amalgamare, ungere la teglia, odorare, assaggiare. Rito anti ansia.
4 IO PIANIFICO
Io organizzo, faccio liste, rifletto su possibili soluzioni a ogni tipo di problema, leggo tutto ciò che mi capita a tiro alla ricerca della frase perfetta che colpirà nel segno, e diventerà la mia stella cometa del momento. Pianifico con foglio e penna e spunto ciò che è stato fatto, per raggiungere la sensazione di avere il controllo.
5 IO DIPINGO
Io amo l’interior design, le case e la decorazione, da sempre. Ho avuto più case, in più di una città, e ho sperimentato molti stili. Ora sono giunta a uno stile shabby, vissuto, gustaviano. E, quando sono tesa, prendo il pennello e dipingo tutto ciò che mi capita a tiro. Mobili, porte, vasi, cornici. Dipingo il mondo del colore che voglio, e che mi porta pace. Da un po’ di tempo a questa parte è il bianco, nelle sue mille sfumature. Mi sa di pulito, di ordine, di luce.
6 IO CAMMINO
Se fossi una vera sportiva vi direi IO CORRO. Ma io non sono una vera sportiva. Neanche una sportiva, in effetti. Quando sono in un momento davvero difficile, quando il buio preme per annullare la luce, quando i polmoni si fanno piccoli piccoli e il cuore sempre più pesante e si fa fatica a respirare, io inizio a camminare.
Cammino senza meta, se ne ho la possibilità e il tempo. Vago, muovo ritmicamente le gambe un passo alla volta. Cerco forse di affaticarmi, per avere l’illusione che il respiro sia affannato solo per lo sforzo fisico. Io vado avanti, passo oltre, ce la posso fare.
7 IO SOGNO A OCCHI APERTI
Quand’ero piccola, non volevo mai andare all’asilo. Mia mamma mi ci portava lo stesso e cercava di distrarmi dai miei mal di pancia e dalle mie lacrime. Io intanto sognavo di stare a casa con mia nonna, tranquilla e coccolata, con latte e biscotti sul tavolo. Mio papà a volte si impietosiva e mi portava dai nonni. E, quando invece mi portava all’asilo, mi diceva di ripetere, dentro di me, un mantra.
TENGO DURO – TENGO DURO – TENGO DURO
Lo faccio ancora, ogni tanto. Lo recito ancora, quel mantra bambino, pensando a mio papà in cielo. E poi, quando ho deciso che ce la posso fare, sogno a occhi aperti. Penso a quello che voglio e scrivo la lista dei miei desideri, anche se sembrano sciocchi, assurdi o impossibili. Immagino di poterli realizzare, mi dico che otterrò ciò che voglio e decido come comportarmi quando lo otterrò.
Visualizzo. E mi addormento con queste belle immagini in mente, con progetti incoraggianti. E sogni luccicanti. E soffici nuvolette rosa.
E voi cosa fate per resistere e continuare a sognare?