nanna

Care mamme sognatrici,

care mamme insonni,

che accettereste anche proposte indecenti pur di chiudere gli occhi cinque minuti e sognare, COME VI CAPISCO.

Con quale angoscia ripenso ai primi mesi di Becky. Rivedo quei tempi bui, in cui dormire è il mio più grande sogno, il miraggio irraggiungibile, il premio che desidero vincere quando apro la linguetta d’alluminio del cibo per cani e c’è scritto HAI VINTO. Ma il premio è un trapuntino per cani.

Becky nasce con taglio cesareo a 36 settimane, ciuccia poco perché è prematura e ha delle coliche mostruose. Ed è la mia PRIMA bimba, quando tutto ti sembra immenso e insuperabile. Un po’ come accade all’uomo nero-vestito che osserva l’infinito, nei quadri del Romanticismo.

Se penso ai quei tempi nefandi, ripenso soprattutto ai metodi che utilizzavo per addormentare baby-Becky. E oggi ve li illustro.

1 OVETTO A DONDOLO

Dopo averla tenuta, nell’ordine:

– in braccio in posizione koala

– a pancia in giù in posizione anti colica

– a testa in giù in posizione pipistrello

e non aver ottenuto alcun risultato degno di nota, una sera mi rompo di tenerla sempre in braccio. Ho i crampi ai bicipiti, uno stiramento ai tricipiti e gli omeri surriscaldati.

Così la metto nell’ovetto, e se la schiena non è perfettamente allineata con tutte le vertebre e i pianeti, STASERA PAZIENZA. Ama l’ovetto, Becky. Si sente contenuta, no? La teoria la sappiamo tutte.

Così io la copro un po’ di più e la incastro per bene. Mi posiziono di fronte all’ovetto, allargo un po’ le gambe e fletto le ginocchia, come ti dicono in palestra, quando fai quella cosa lì dove sudi molto e ti salgono le endorfine. Com’è già che si chiama? Ah già, sport.

Infine sollevo l’ovetto ad altezza sterno e lo dondolo avanti e indietro.

Questo metodo funziona fantasticamente! Becky si addormenta e ronfa alla grande. Vittoria!

Poso l’ovetto.

– UEEEEEEEEEEEEHHHHHHHHH.

Riprendo l’ovetto e dondolo. Nanna, pace!

Poso l’ovetto.

– UEEEEEHHHHHHHHHHHHHHHHH!

Cambio metodo.

2 PASSEGGINO CON NINNA NANNA ADATTATA DA “I TOPI COSTRUTTORI”

Ora della nanna del pomeriggio. Dopo aver tenuto Becky, nell’ordine:

– in posizione saluto del sole

– in posizione lemure del Madagascar

– in posizione Vrksasana

la infilo nell’ovetto. Non ci sta più. Provo a incastrarla, ma niente. Così la metto nel passeggino, capottina abbassata per avere il giusto grado di luminosità. Infissi serrati, scuri chiusi, telefono staccato.

La passeggio avanti e indietro, canticchiando in modalità adagio di Beethoven la sigla iniziale dei Topi Costruttori. Avanti e indietro.

Topi costruttori, gran lavoratori, son gentili, che grande squadraaaaaaaaaaa…

Becky chiude gli occhi. Rallento con pause regolari e sempre più lunghe il movimento passegginale. Nanna. Tutto tace. Passo passo, raggiungo con lentezza bradipica e movenze ninja il divano. Mi siedo sul divano. Pace. Nanna. Mi allungo sul divano. Nanna. Mi copro con la coperta e appoggio la testa.

– UUUUEEEEEEEEEEEEHHHHHHHHHHHHH!

Cambio metodo.

3 CRIOTERAPIA

Ora, è evidente che sono una prefiguratrice del metodo dell’ariaterapia, di cui vi ho parlato nel post 5 trucchi per resistere ai malanni di stagione ed evitare gli antibiotici.

Sì perché, in un grigio pomeriggio invernale, esausta e grigia io stessa per la mancanza di sonno, dopo aver tenuto Becky

– a pancia in su con pancino oleato per massaggio anti coliche

– a pancia in giù con gambine a rana per favorire l’evacuazione

– in un metro quadro strategico, tra divano e parete, che ritengo idoneo ai dettami del feng shui

imbacucco Becky, la avvolgo nella coperta di lana e aggiungo la pelle di muflone siberiano. La porto in giardino a -4 gradi Celsius, in mezzo a quaranta centimetri di neve. No, non scriverò ueeeeeehhhhhhh, questa volta,  perché Becky si addormenta come un sasso.

Io però mi congelo due dita del piede destro e tre del piede sinistro e mi procuro degli antiestestici geloni. No ueh, no party.

Cambio metodo.

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4 AMICI ELETTRODOMESTICI

Insomma, per salvare Becky (e me stessa) dalle coliche e dalla carenza di sonno, provo di tutto:

– dieta equilibrata mia (ovvio che era colpa del mio latte che faceva schifo, no? Questo lo diamo per scontato)

– omeopatia

– allopatia

– fitoterapia

– ariaterapia

– sciamanesimo

– sedute di preghiera

– briscola

– rubamazzetto

Ma la soluzione non sta lì. La soluzione è sotto il mio naso, ma ancora non lo so.

La soluzione è il PHON. L’asciugacapelli, sì. Mi metto seduta per terra, in bagno, al buio, con Becky in una mano e il phon nell’altra. Pace totale. Nanna.

Ma, indovinate un po’, appena stacco il phon:

– UUUUEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEHHHHHHHHHHHHHHH

Così mi impegno in ricerche di mercato, studi empirici e calcoli algoritmici, e giungo alla conclusione che mi serve un elettrodomestico autoportante.

Tento dunque la strada della LAVASTOVIGLIE. Funziona a meraviglia, la lavastoviglie! Ma cosa pensate che succeda quando finisce il ciclo di lavaggio intensivo?

– UUUUEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHH

Sì, quello ECO dura un po’ di più. Ma non è abbastanza.

Finalmente, dopo manuali di elettronica, videotutorial di DIY e un master online in genitorialità tecnologica con specializzazione in domotica, trovo la vera soluzione. La CAPPA ASPIRANTE.

Lei, la cappa, diventa la mia migliore amica. Durante la notte, mentre testo tutti i metodi anticolica per scoprire che nulla funziona, le coliche improvvisamente spariscono.

Ma la nanna del pomeriggio resta un problema. E la cappa mi salva dalla follia.

Da quando la scopro, mi fa compagnia tre ore, ogni pomeriggio, per qualche mese. Becky dorme. Io dormo. Tutti, finalmente, si fa la NANNA.

La mia amica cappa aspirante si sacrifica per me, lasciandomi in un giorno di primavera, quando sa che non avrò più bisogno di lei. Se ne va, fusa come un vecchio maggiolone cabriolet, dopo mesi di eroica assistenza.

E così, nell’attesa di quella nuova, cambio metodo.

5 EWAN LA PECORA DEI SOGNI

Non conoscete Ewan la pecora dei sogni? Ma in che mondo viviamo, ormai? Ewan è quella bellissima, pacioccosissima, costosissima pecora bianca e viola che emula, con la luce rossa intermittente e il rumore del battito del cuore materno, l’utero.

Ewan fa il suo dovere. Usiamo tutte e quattro le zampine viola. Tre zampine producono il battito cardiaco in tre ritmi diversi e dosano il ritmo della lucetta rossa, la quarta ci dona una soave musica classica accompagnata dal sottofondo del battito del cuore.

Mi dà solo un problema, la pecora Ewan. Che mi addormento prima di Becky.

Anche Ewan è ormai un po’ fuso, dopo anni di onorato servizio, e ad oggi vive nella tenda circense Ikea con gli altri peluche.

Sì, ho finito. Ma prima di lasciarvi, vi voglio confidare che conosco alcuni genitori che adottano metodi piuttosto curiosi per  addormentare i loro cuccioli.

Conosco gente che

– mette il bimbo nel passeggino e corre in casa a tutta velocità spingendo il passeggino con curve a prova di Raikkonen

– prende il bebè in braccio e corre su e giù per le scale

– si incastra nel lettino del bambino e il partner deve estrarlo con il gancio traino

Ma non vi dico mica chi sono. Ancora li arrestano.

E voi, come addormentate, o addormentavate, i vostri bebè?

4 comments on “Fai la nanna: 5 modi per addormentare un bebè senza farsi arrestare”

  1. Entrambi i bimbi, tettomani, si addormentavano con la Tetta.
    Il grande gradiva anche essere cullato con la ninna nanna, il piccolo tenuto in braccio mentre sussurro all’orecchio “shhhh, shhhh”

    • Ciao Silvia, io ero diventata praticamente un’esperta in tecniche del sonno. Tra gli altri avevo letto un libro stupendo, Fai la nanna senza lacrime di Elizabeth Pantley, che ancora consiglio a tutte le mamme. Da lei avevo imparato anche ad addormentarli con la tetta ma a tradimento. Quando stavano per addormentarsi la toglievo, se si risvegliavano la ridavo, e via così, finché si sono abituati senza! Una miniera di consigli geniali, quel libro! Se ci penso ora mi vien male!!!

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