essere mamma

Qualche volta essere mamma è camminare TRE METRI SOPRA IL CIELO.

Una volta tra le nuvole ci viaggiavamo – mano nella mano, occhi negli occhi, cuore a cuore – io e Amore. Ora la passeggiata è giusto un pochino più affollata. E mani, occhi e cuori sono aumentati.

Qualche volta essere mamma è sentirsi più dura di DIE HARD.

Soprattutto quando a fine giornata, con la casa a rischio eruzione, la lavatrice in preda a isteria convulsiva e il cane nascosto nell’asciugatrice con le zampe sulle orecchie, cerchi di mettere a letto i bambini con espressione vagamente amorevole. Peccato quel tic all’occhio destro, che rovina un pelo l’atmosfera Mulino Bianco.

Qualche volta essere mamma, in quei giorni radiosi di pic-nic, gite in campagna e salterelli mano nella mano, ti fa quasi pensare a TUTTI INSIEME APPASSIONATAMENTE.

E ti vien voglia, nei tuoi fantastigliosi trip mentali da carenza di sonno, di infilarti un cappello di paglia e intonare “Doooooooo se doooooooo qualcosa a teeeeeeeee, Reeeeeeeeeee è il re che c’era un dììììììììììì”. Finché non rientri in macchina e tutti bisticciano per chi sta da una parte e chi dall’altra, chi sta vicino a chi, e chi allaccia prima la cintura. E brutto e cattivo e ueeehhh.

Qualche volta essere mamma non è più come quando, da leggera ragazza che eri, facevi COLAZIONE DA TIFFANY.

Ma che problema c’è? Al limite si può sempre fare colazione all’Auchan, che poi ci sono pure le giostrine a gettoni.

Qualche volta essere mamma è uno strambo miscuglio tra UNA DONNA IN CARRIERA e DESPERATE HOUSEWIVES.

Il guaio è quando a casa digiti la password sul criceto, insistendo perché non funziona, e a lavoro ti metti a passare lo swiffer sulle scrivanie dei colleghi. O quando il tuo capo ti riprende e tu gli dai una pacca sulla mano, gli punti il dito e gli dici Non si fa, brutto!

Molto spesso essere mamma, soprattutto i primi tempi, è una lunga lotta DAL TRAMONTO ALL’ALBA.

E poi le idee tarantiniane ti vengono sicuro, quando incontri il primo della giornata che ti chiede “Allora è bravo? Dorme?”

Qualche volta essere mamma è un dito medio pronto all’uso, e ti senti molto BAD MOM.

Tranne quando finalmente hai la serata libera con tuo marito, ti tappi a strafiga, inizi a pensare a 50 SFUMATURE DI GRIGIO e poi finite a parlare delle 50 sfumature di popò di vostro figlio.

Ma mai e poi mai mi è capitato,
neppure nelle giornate più armoniose,
neppure la domenica davanti alle crepes con la nutella,
neppure dopo 12 ore di sonno filate,
neppure indossando occhiali a cuore con lenti rosa,

di vivere una giornata così perfettamente rosa e porcellescamente perfetta come quelle della FAMIGLIA PIG.

Che Sua Maestà la Regina li benedica.

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